Siamo ormai a primavera inoltrata e, come ogni anno, inizia l’ansia della prova costume. C’è che si mette a dieta ferrea, chi si iscrive in palestra credendo in qualche mese di rimettere a posto mesi di abitudini sbagliate e chi invece si affida alla scienza o per meglio dire al marketing.

Eh si, slogan del tipo “Vuoi perdere un kg al giorno senza fatica e senza rinunce“? , oppure “Dimagrisci di notte senza sforzi” farebbero gola a chiunque.

Ma davvero questi prodotti sono così miracolosi? Oppure sono solo uno stratagemma per alleggerire il portafoglio di chi guarda questi spot pubblicitari?

Gli integratori alimentari

Il ministero definisce gli integratori alimentari come prodotti destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico.

Per legge l’azienda produttrice può mettere in commercio queste sostanze senza dover sottostare al rigido controllo previsto per i farmaci di sintesi col risultato che in farmacia, erboristeria o peggio ancora online si trovano migliaia di integratori di dubbia efficacia, non titolati o peggio ancora potenzialmente dannosi.

Ho deciso, quindi, di raccogliere in questo articolo i principali prodotti usati a scopo dimagrante che hanno almeno un minimo di bibliografia alle spalle sul loro possibile effetto.

Integratori che aumentano il metabolismo

Sto parlando di integratori a base di xantine, derivate da caffeina, cola, guaranà, maté o similari oppure di sinefrina, estratta prevalentemente dall’arancia amara.

Queste sostanze hanno in comune il fatto di agire a livello del sistema nervoso centrale. In particolare, le prime possono stimolare il metabolismo basale, portando ad un suo incremento del 10-15% con una concomitante soppressione dell’appetito.

Tale beneficio si ottiene però con l’assunzione di almeno 500 mg/die di caffeina, pari a 6-7 tazze di caffè/die, quantità che non è affatto priva di effetti collaterali. Capita, spesso, infatti che a questa dose si assista ad episodi di tremori, nervosismo, insonnia, problemi gastrointestinali, vampate, tachicardia, mal di testa.

La sinefrina, invece, è un’ammina simpaticomimetica estratta prevalentemente dal Citrus aurantium (arancio amaro).

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Arancia amara, fonte di sinefrina

Si parla di ammina simpaticomimetica perché provoca reazioni simili a quelle regolate dal sistema nervoso simpatico: stimolanti ed eccitanti.

Le proprietà dimagranti della sinefrina derivano dal suo effetto stimolatorio sulla termogenesi che, induce una maggiore dissipazione di energia sotto-forma di calore. Essa inoltre, riduce l’appetito ed aumenta il metabolismo basale, incrementando il consumo energetico a riposo.

Come tutte le sostanze stimolanti, non è priva di effetti collaterali. Si segnalano, infatti, tachicardie, insonnia, ipertensione, angina, nervosismo, proprio legati all’effetto centrale che questa molecola ha. Ecco perché il ministero ha stabilito che per legge gli integratori alimentari non devono contenere una dose superiore ai 30 mg di sinefrina, pari a 800 mg di Citrus titolato al 4% di tale sostanza.

Piccola nota sul Fucus vesciculosus

Faccio ora una piccola digressione su un integratore molto di moda per attivare il metabolismo, che però non funziona, anzi può avere degli effetti collaterali molto gravi. Sto parlando del Fucus vesciculosus, noto anche con il nome di alga Kelp, un’alga contenente importanti quantità di iodio.

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Particolare del Fucus vesciculosus, fonte di iodio

Molte aziende prospettano cali dimagranti importanti sfruttando la consapevolezza che le persone hanno del ruolo centrale della tiroide come attivatore metabolico. Ovvio, questa ghiandola riveste un’importanza cruciale nella regolazione del metabolismo. Tuttavia, assumere più iodio, non significa necessariamente che la tiroide funzionerà di più, anzi spesso accade l’esatto opposto.

Come ho ribadito più volte, infatti, l’organismo non è un tubo, dove qualsiasi cosa metti da un lato, la ritroverai esattamente uguale dall’altra parte. Il nostro corpo ragiona e ragiona cercando di ricreare l’equilibrio, la famosa omeostasi di cui ho già parlato diverse volte. Quindi, se assumo più iodio, la tiroide smetterà semplicemente di funzionare, con il risultato che l’assunzione di Fucus è inutile, anzi potrebbe spianare la strada verso un potenziale ipotiroidismo. In alternativa se in una prima fase dovesse captare lo iodio dato dall’esterno, è possibile che si verifichi ipertiroidismo con tutti i problemi che ne conseguono.

Integratori che regolano il metabolismo glucidico o lipidico

All’interno di questa categoria troviamo il cromo, il caffé verde, gli omega 3 e 6, l’acido idrossicitrico estratto dalla Garcinia Cambogia, la L-carnitina, il chitosano, ed un vero e proprio farmaco di libera vendita, l’Orlistat.

Partiamo con ordine e vediamo di analizzarli uno per uno.

  1. CROMO: è un metallo naturalmente presente all’interno dell’organismo, dove svolge una funzione importantissima: coopera con l’insulina per far entrare il glucosio all’interno della cellula. Va da sé, quindi che migliora la sensibilità insulinica. Poiché in molte persone con problemi di peso, c’é anche una scarsa sensibilità all’ormone, ecco che questo potrebbe quindi essere un valido aiuto, se non altro nei pazienti con glicemia a digiuno alterata;
  2. CAFFE’ VERDE: contiene acido clorogenico, una sostanza potenzialmente in grado di interferire con l’enzima glucosio-6-fosfatasi quindi,  in grado di ridurre la quantità di glucosio rilasciata dal fegato. Inoltre, esso inibisce anche l’alfa-glucosidasi, che interviene nell’assorbimento corporeo dei carboidrati. In realtà, ai dosaggi contenuti normalmente negli integratori non esistono studi che confermano un ruolo effettivo sul processo di dimagrimento;

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    Caffè verde fonte di acido clorogenico
  3. OMEGA 3, 6 ed ACIDO LINOLEICO CONIUGATO (CLA): tra le miriadi di funzioni attribuite agli Ω 3 e 6 vi è anche quella dimagrante. Sembra, infatti, che questi composti possano contribuire al miglioramento dell’utilizzo a scopo energetico dei grassi. Quali siano i dosaggi richiesti per questo tipo di funzione non è ben chiaro, c’è chi parla di 3 g/die e chi addirittura di 5g/die;
  4. GARCINIA CAMBOGIA: si tratta di una pianta subtropicale dal cui frutto si ricava l’acido idrossicitrico (HCA), un composto la cui attività si esplica nei confronti del metabolismo dei grassi. Esso, infatti, è in grado di bloccare la lipogenesi, inoltre, aumenta il senso di sazietà. Dunque per capire se abbiamo a che fare con un prodotto di buona qualità, è necessario sincerarsi innanzitutto che sia titolato in HCA e che il dosaggio riportato ci consenta almeno di poter assumere 500 mg/die di HCA, altrimenti l’unico effetto che ci si può aspettare è quello placebo;

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    Frutto di Garcinia Cambogia
  5. L-CARNITINA: è un composto che svolge un ruolo cruciale nell’ossidazione dei grassi.Va da sé, quindi, che l’industria ha iniziato a mettere in commercio prodotti a base di carnitina per facilitare questo processo. Sono molto usati dagli sportivi di endurance e anche dai soggetti che cercano un palliativo per perdere peso, tuttavia mentre ci sono ancora dei dubbi sull’efficacia nello sport, la letteratura è concorde nel’affermare che ha poco senso utilizzarla per la perdita di peso;
  6. CHITOSANO: è una sostanza derivata dall’esoscheletro dei crostacei che interferisce con l’assorbimento dei grassi alimentari ed incrementa la sazietà. I prodotti a base di chitosano in commercio sono tantissimi, ma le prove della sua efficacia ancora scarseggiano;
  7. ORLISTAT: tra tutti quelli citati è l’unico farmaco, quindi deve sottostare a delle regole più rigide di quelle previste per gli integratori. In commercio lo troviamo con il nome di Xenical (con ricetta medica) o Alli (attualmente di libera vendita). L’orlistat è in grado di bloccare la lipasi pancreatica, rendendo impossibile la scissione dei trigliceridi assunti con la dieta e, quindi, l’assorbimento dei grassi esogeni. Questo farmaco funziona a patto che la nostra dieta sia composta da enormi quantità di grassi, poiché non ha alcun effetto su proteine e carboidrati. Inoltre, bloccando l’assorbimento dei grassi può portare ad un ridotto assorbimento delle vitamine liposolubili ed a fenomeni di flatulenza e steatorrea.

Integratori che bloccano l’assorbimento dei nutrienti ed inducono sazietà

Questa categoria comprende lo psillio, estratto dalla pianta Plantago psyllium, la gomma di guar, estratta dalla pianta Cyanopsis tetragonoloba e il glucomannano, un polisaccaride che si estrae dal tubero Amorphophallus konjac.

Questi composti hanno in comune il fatto che tutti e tre se assunti mezz’ora prima dei pasti sono in grado di indurre un potente senso di sazietà. Inoltre, proprio perché si tratta di fibre, possono interferire con l’assunzione dei nutrienti che vengono introdotti nelle loro immediate vicinanze.

In questo senso sì che possono essere dei buoni alleati in un processo di dimagrimento. Non a caso anche l’industria alimentare sta producendo numerosi prodotti arricchiti di guar o glucomannano. Ne sono un esempio gli Shirataki, degli spaghettini a bassissimo impatto calorico che si ricavano dalla farina di Konjac, ricca di glucomannano.

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Shirataki con verdure

Conclusioni

Diffida dai prodotti commerciali che vantano proprietà miracolose e perdite di peso importanti senza sforzi. Il più delle volte sono bufale per spennarti soldi, la restante percentuale è rappresentata addirittura da molecole potenzialmente tossiche e quindi pericolose per la tua salute.

Un’eccezione è rappresentata dalle fibre (psillio, guar, glucomannano) che possono trovare ampio utilizzo in un percorso dimagrante. Non aspettarti però che queste da sole possano stravolgere la tua vita.

Il processo di dimagrimento è molto lungo, difficile e spesso si accompagna anche a disagi psicologici che vanno capiti ed affrontati.

Affidati ad un professionista saprà trovare la tua strada.

Perché l’importante in un viaggio non è da dove si è partiti, ma dove si può arrivare.

Fonti

Bell S.J., Van Ausdal W., Grochoski G. Do dietary supplements help promote weight loss? (2009). J Diet Suppl, 6(1), 33-53.

Manore M.M. Dietary supplements for improving body composition and reducing body weight: where is the evidence? (2012). Int J Sport Nutr Exerc Metab, 22(2), 139-54.

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Saper R.B., Eisenberg D.M., Phillips R.S. Common dietary supplements for weight loss (2004). Am Fam Physician, 70(9), 1731-8.

Soeliman F.A., Azadbakht L. Weight loss maintenance: A review on dietary related strategies (2014). J Res Med Sci, 19(3), 268–275.