Premetto che questo articolo in origine non era previsto. E’semplicemente il frutto dei commenti, in particolare di uno che ho ricevuto sul mio sito.

Ognuno ha le proprie opinioni personali ed è giusto che le esprima liberamente, ma quando viene toccata la mia professionalità, allora non ci sto e mi sembra doveroso rispondere a tono alle critiche che mi sono state rivolte.

Premetto anche che vista la situazione, ho voluto andare a fondo all’argomento.

Dopo tutto, avere una base scientifica serve anche a questo, a mettersi continuamente in discussione.

Il commento incriminato

Nel caso non l’avessi letto, ecco a cosa mi sto riferendo. Questo è quanto mi è stato scritto da una lettrice, che per la privacy indicherò con E.:

“Se avevi dubbi su cosa contenessero questi prodotti bastava chiedere la tabella degli ingredienti. Se vai sul sito li trovi in bella mostra e poi decidi tu, in base alle tue allergie se è il caso di assumerli o no. Le professioniste di cui tu parli non sono né dietologhe né nutrizioniste, ma solo persone che hanno a loro volta provato i prodotti, ne hanno tratto molti benefici e sono autorizzate da contratti regolarissimi a veicolare il prodotto. E che, nel 90 % dei casi, (lascio la riserva perchè non garantisco per tutte) se una persona che ti contatta (via chat, o telefono o email) soffre di qualche disturbo le si mandano le etichette e le si dice di rivolgersi ad un medico per capire se ci sono controindicazioni rispetto alla patologia o all’allergia di cui soffre.

Nessuna si sostituisce ad un medico, perchè di fatto non lo è. Non stiamo vendendo medicinali, ma integratori 100% naturali, tant’è che su questo prodotto si paga il 10% di iva poiché rientrano nella categoria alimenti, solo frutta e verdura e bacche essiccate con un procedimento che ne conserva le proprietà nutritive… (sempre spiegato perfettamente sul sito dell’azienda). Quindi parliamo di alimenti né più né meno.

Detto questo la dieta che si abbina a questo programma non è nient’altro che una dieta ipocalorica, e non è stata stilata da noi, ovviamente, ma da esperti del settore (di cui non conosco nomi e cognomi, ma sono autorizzati dall’azienda che con 40 anni di attività capisci bene che se li può permettere dei nutrizionisti e dietologi, biologi ecc ecc). Si tratta semplicemente di uno stile alimentare basato sui principi della dieta mediterranea (quindi senza rinunciare a nulla) semplicemente abbinando i cibi nella maniera corretta. Insieme diamo le guide alimentari e gli esercizi da fare a casa che serviranno in seguito alla persona che segue il programma ad essere autonoma nelle scelte al supermercato. Non è una dieta ma uno stile di vita alimentare sano… ripeto! (ah i gruppi di cui parli sono veritieri, nessun photoshop.. incredibile vero che risultati?) Ora non posso fare nomi ma i prodotti che vengono venduti, con tanto di pubblicità in tv, per perdere peso (compresse), vengono venduti senza controllo, alla mercè di tutti, non sono abbinati a consigli alimentari e gli ingredienti all’interno sono senz’altro sintetici (eppure quelli si vendono senza riserbo e senza nessuno che ci faccia degli articoli demonizzandoli, come a mio avviso sarebbe giusto fare in questo caso).

Ritengo, invece, di poter dire con orgoglio che questi prodotti di cui tu non fai pubblicità ma si tratta di JP, immagino, che sono davvero naturali al 100%, che hanno più di 30 ricerche scientifiche alle spalle e rientrano perfettamente negli standard di legge. Possono essere presi da tutti compresi, bambini, da donne in gravidanza, in allattamento, da celiaci, vegani, diabetici poiché sono a basso contenuto di zuccheri, da allergici ai metalli pesanti (io sono allergica al nickel e posso confermarlo), fatti un giro sul sito e ti toglierai ogni dubbio. Piuttosto che fare disinformazione, ti consiglio prima di informarti a dovere e poi di dire liberamente (come è giusto che sia) il tuo pensiero. Ma sulla base di notizie veritiere non supposte)…”.

Puntualizzazioni

Ok, forse non ci siamo capiti. Il mio articolo era finalizzato appunto a precisare che è impensabile che delle persone con alcuna conoscenza non solo di nutrizione, ma scientifica in generale dispensino consigli nutrizionali o peggio ancora integratori.

Il fatto che io abbia indicato il termine nutrizionista tra virgolette sta proprio ad indicare questo aspetto.

L’art.3 della legge del 24/05/1967 n.396  tutela il professionista medico, dietista o biologo nutrizionista e attribuisce loro la facoltà di elaborare piani nutrizionali, ciascuno nel proprio ambito di competenza. Elaborare dei piani non significa però necessariamente scrivere delle diete grammate, ma anche e solo dei consigli, dei suggerimenti.

Purtroppo negli ultimi anni si è attraversata una grave crisi settoriale, in cui soggetti non abilitati si nascondevano proprio dietro alla mancanza scritta della grammatura per elaborare dei veri e propri piani nutrizionali non avendone di fatto alcun diritto. Per fortuna la situazione sta cambiando.

Proprio pochi mesi fa è uscita una sentenza della Corte di Cassazione che sancisce che non solo la prescrizione/elaborazione di un programma alimentare ma anche altre attività correlate e di contorno alla dieta come l’educazione alimentare o anche i generici consigli siano di esclusiva competenza di medici, biologi nutrizionisti e dietisti.

Pertanto personal trainer, life coach o venditori di integratori commettono un abuso di professione sanitaria (reato penale, art. 348 del C.P.) se svolgono attività divulgativa senza averne alcun titolo, così come se consigliano l’assunzione di integratori e/o elaborano una dieta per persone sane o con patologie.

Chiarito questo punto, un altro grande elemento di perplessità è relativo al metodo utilizzato da queste persone, tutto troppo segreto e vago: possibile che non si possa dire nero su bianco su cosa si basa il programma senza dover per forza contattare qualche incaricato in privato? Se veramente non c’è nulla da nascondere fateli i nomi ed i cognomi dei professionisti che elaborano questi consigli nutrizionali, anzi questa “dieta detox”, come mi è stato riferito. Io la faccia ce la metto, sono in prima linea ogni giorno a gioire dei successi ed a piangere con i fallimenti dei miei pazienti.

Un altro punto su cui non sono affatto d’accordo è che il cibo venga definito “un mero alimento“.

Qualsiasi cosa che mettiamo in bocca può interagire pesantemente con i nostri geni e può essere una potente medicina se utilizzata nelle mani di chi la sa usare o un potente veleno nelle mani di chi la usa senza cognizione di causa. Ora: che vantaggio ne potrebbe trarre una persona a ricevere dei consigli da chi ne sa probabilmente meno di lei?

Tornando al caso che ti ho esposto la settimana scorsa: cosa sarebbe successo se veramente fossi stata una persona allergica alle Solanaceae e avessi mangiato le bacche di Goji consigliatemi tramite il consumo di una barretta? Probabilmente sarei andata in shock anafilattico. Ma chi se ne frega: tanto mi è stato dato solo un alimento…

Veniamo al punto riguardante le etichette dei prodotti. Te la immagini la signora Maria con i suoi 20 kg di ciccia in più e con tanto di occhiali a leggere tutti quei geroglifici rappresentati dietro ad un barattolo? Cosa vuoi che ci capisca?

Probabilmente sarà ammaliata dagli illusori profili online e pur di perdere quei maledetti 20 kg, la signora Maria non leggerà mai le etichette. E anche se le leggesse, non sarebbe di certo in grado di capirle.

Per questo serve un professionista, una guida che ti indichi sempre che cosa è giusto e che cosa non lo è per te.

Considerazioni

Se ci hai fatto caso, io nel mio articolo non ho citato alcuna ditta in particolare. Ma visto che E. mi fa il nome di un’azienda specifica (J.P.), mi sembra doveroso valutare quello che fanno.

J.P. è una ditta che produce integratori a base di frutta e verdura disidratata che vengono venduti sottoforma di barrette, bustine o beveroni. L’azienda vanta l’utilizzo di materie prime di prima qualità, tutte di origine naturale, ed un metodo che consente di estrarre i principi nutritivi da questi alimenti mantenendoli praticamente nella loro forma originale.

Mi faccio così un giro nel loro sito per cercare le etichette dei prodotti in modo da fare delle considerazioni più specifiche e trovo ad esempio queste due:

Juice plus, etichetta dieta - www.alimentazionesumisura.com

Juice lus bufala , dieta - www.alimentazionesumisura.com
Etichette

La prima cosa che salta all’occhio è effettivamente la presenza massiccia di derivati vegetali (frutta e verdura disidratata). Tuttavia, compaiono poi alcune voci sospette: ascorbato di calcio, tocoferoli misti ed acido folico. Questo vuol dire che oltre alle vitamine derivate direttamente da frutta e verdura, sono presenti anche altre fonti che del tutto naturali non sono.

Ma andiamo più nel dettaglio e proviamo a guardare l’RDA, ovvero la dose giornaliera raccomandabile che nell’etichetta viene indicata come VNR. In entrambi i casi, la quantità di vitamine è estremamente più bassa rispetto a quanto riportato dai LARN ufficiali (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) stilati dalla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana).

Inoltre, il dosaggio indicato è addirittura per due capsule, dunque va dimezzato per calcolare la ricchezza effettiva di ciascuna vitamina all’interno del prodotto! Prendiamo l’esempio della vitamina A. I LARN riportano un fabbisogno medio giornaliero di 700 µg/die mediamente. In “miscela verdura” è presente un suo precursore, il beta-carotene in quantità pari a 280 µg/2 cps, il che significa 140 µg/cps, ovvero teoricamente 5 volte meno il fabbisogno richiesto. Dico teoricamente perché diversamente dalla vitamina A, la biodisponibilità del beta carotene è notevolmente più bassa (dal 2 al 50%) e strettamente dipendente dalla matrice alimentare, dalla cottura, dalla concomitante presenza di grassi.

Inoltre, la conversione in vitamina A non è automatica, ma si calcola sia pari a 1:12. Questo significa che per produrre 1 mg di vitamina A mi servono 12 mg di beta carotene!!!!

Capisci bene, quindi, che calcolare il numero di capsule da consumare per raggiungere i 700 µg/die non è affatto semplice.

Bene, uno potrebbe pensare vero, ma effettivamente oltre al beta-carotene sono presenti anche altre fonti di carotenoidi, come la luteina, l’astaxantina, l’estratto di carota. Il problema è che queste molecole si convertono in vitamina A con un’efficienza ancora più bassa del beta carotene. Inoltre sull’etichetta  non compare alcun titolo relativo ai carotenoidi, rendendo pressoché impossibile un calcolo sul reale contenuto vitaminico presente all’interno di questi prodotti.

Far passare il messaggio: non mangio verdura, né frutta, tanto c’è J.P. può essere quindi non solo fuorviante, ma anche potenzialmente deleterio.

Le vitamine C ed E ad esempio, sono due potentissimi antiossidanti utilizzati, tra le altre cose, per la prevenzione tumorale. Tuttavia, se usate ad alti quantitativi possono diventare pro-ossidanti e, quindi, pericolose per la salute. Niente paura, però, un’alimentazione sana non potrà mai portarti ad un eccesso in assenza di patologia. L’eccesso si ottiene solo abusando di integratori. Ecco perché dicevo che è importante non farsi ingannare dalle pubblicità e preferire sempre il cibo vero.

Un’ultima nota: gli studi scientifici. Il sito riporta innumerevoli studi condotti sulla protezione del sistema immunitario, sui danni cardiovascolari ed al DNA. Apparentemente sembrerebbero anche dei lavori ben fatti, se non fosse che in molti di essi lo sponsor è guarda a caso la stessa azienda che produce J.P.

Ve ne riporto qualcuno:

http://jn.nutrition.org/content/136/10/2606.full.pdf+html

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-051X.2011.01793.x/pdf

E quale attendibilità possono avere degli esperimenti condotti su prodotti che vengono commercializzati dalla stessa ditta che finanzia lo studio?

Lascio ai posteri l’ardua sentenza.